L'economia italiana ha interrotto la fase di crescita e questa fase di debolezza proseguirà anche nei prossimi mesi. A seguito dei dati che confermavano un prodotto interno lordo senza alcun genere di variazione rispetto al primo trimestre dell'anno, è arrivata l'analisi dell'istituto di statistica nella nota mensile ed ha rappresentato una vera e propria doccia fredda.
ISTAT: ecco tutti i dati e le previsioni per l'anno in corso
Secondo l'ISTAT, responsabile della battuta d'arresto del PIL è il forte calo della produzione industriale che nel secondo trimestre dell'anno è diminuita dello 0,8% rispetto ai tre mesi precedenti. Anche gli indicatori di previsione, considerati i sensori del clima di fiducia delle imprese sulla base delle aspettative per il futuro, perdono punti, facendo presagire una prosecuzione di un periodo non troppo florido per l'intero settore. A non aver agevolato la crescita del PIL, però, è stata anche la domanda interna. I consumi delle famiglie, infatti, nel secondo trimestre dell'anno sono cresciuti solo dello 0,1%. La spesa della pubblica amministrazione, invece, ha fatto i conti con una contrazione addirittura dello 0,3%. Il che vuol dire che sono stati effettuati meno investimenti per macchinari ed attrezzature di vario genere.
Contrazione della domanda: i numeri del mese di agosto
Anche dai consumatori arriva un segnale negativo. Nel mese di agosto, ad esempio, è stata registrata una contrazione di ben 9 punti percentuali. Ovviamente, tale dato è sintomo di un generale peggioramento sia delle aspettative economiche future che della possibilità di trovare un lavoro. Per quanto riguarda la dinamica dei prezzi prosegue la fase di deflazione. Ad agosto, ad esempio, i prezzi sono calati dello 0,1% rispetto al mese di luglio. Stando ai dati diffusi dall'ISTAT pare che all'orizzonte non vi siano riprese significative.
Dati ISTAT: la posizione del governo
L'istantanea fotografata dall'ISTAT non è affatto rincuorante anche se il governo, dal canto suo, ha fatto presente che l'economia sta tornando a crescere e che, tra le altre cose, anche il numero degli occupati sta aumentando. Ovviamente, il percorso è ancora molto lungo e prima di poter riuscire a beneficiare di una concreta ripresa dovrà passare ancora del tempo. Ciò che conta è, comunque, che sia stato intrapreso un percorso volto alla crescita. A fare la differenza sarà, sicuramente, la prossima legge di stabilità al momento al vaglio del governo e del Ministero dell'economia. Il governo, infatti, sta mettendo a punto una serie di misure per rilanciare la domanda. Basti pensare, ad esempio, alle agevolazioni previste per i pensionati ed alla possibilità di andare in pensione in anticipo, consentendo ai giovani di entrare nel mondo del lavoro. Insomma, a questo punto non resta che attendere i dati del prossimo trimestre e quelli di fine anno per capire se, effettivamente, siamo alle prese con una ripresa destinata a durare o se le stime dell'ISTAT dovranno essere ulteriormente riviste a ribasso.
ISTAT: ecco tutti i dati e le previsioni per l'anno in corso
Secondo l'ISTAT, responsabile della battuta d'arresto del PIL è il forte calo della produzione industriale che nel secondo trimestre dell'anno è diminuita dello 0,8% rispetto ai tre mesi precedenti. Anche gli indicatori di previsione, considerati i sensori del clima di fiducia delle imprese sulla base delle aspettative per il futuro, perdono punti, facendo presagire una prosecuzione di un periodo non troppo florido per l'intero settore. A non aver agevolato la crescita del PIL, però, è stata anche la domanda interna. I consumi delle famiglie, infatti, nel secondo trimestre dell'anno sono cresciuti solo dello 0,1%. La spesa della pubblica amministrazione, invece, ha fatto i conti con una contrazione addirittura dello 0,3%. Il che vuol dire che sono stati effettuati meno investimenti per macchinari ed attrezzature di vario genere.
Contrazione della domanda: i numeri del mese di agosto
Anche dai consumatori arriva un segnale negativo. Nel mese di agosto, ad esempio, è stata registrata una contrazione di ben 9 punti percentuali. Ovviamente, tale dato è sintomo di un generale peggioramento sia delle aspettative economiche future che della possibilità di trovare un lavoro. Per quanto riguarda la dinamica dei prezzi prosegue la fase di deflazione. Ad agosto, ad esempio, i prezzi sono calati dello 0,1% rispetto al mese di luglio. Stando ai dati diffusi dall'ISTAT pare che all'orizzonte non vi siano riprese significative.
Dati ISTAT: la posizione del governo
L'istantanea fotografata dall'ISTAT non è affatto rincuorante anche se il governo, dal canto suo, ha fatto presente che l'economia sta tornando a crescere e che, tra le altre cose, anche il numero degli occupati sta aumentando. Ovviamente, il percorso è ancora molto lungo e prima di poter riuscire a beneficiare di una concreta ripresa dovrà passare ancora del tempo. Ciò che conta è, comunque, che sia stato intrapreso un percorso volto alla crescita. A fare la differenza sarà, sicuramente, la prossima legge di stabilità al momento al vaglio del governo e del Ministero dell'economia. Il governo, infatti, sta mettendo a punto una serie di misure per rilanciare la domanda. Basti pensare, ad esempio, alle agevolazioni previste per i pensionati ed alla possibilità di andare in pensione in anticipo, consentendo ai giovani di entrare nel mondo del lavoro. Insomma, a questo punto non resta che attendere i dati del prossimo trimestre e quelli di fine anno per capire se, effettivamente, siamo alle prese con una ripresa destinata a durare o se le stime dell'ISTAT dovranno essere ulteriormente riviste a ribasso.